Dare to be an optimist
"What did the optimist say in hell? 'Well, at least it's a dry heat'."
Ciao a tuttə! Oggi ti parlo di tecno-ottimismo (!) 🙃
Osservatorio IA 🤖
Oggi, a costo di farmi insultare (!), ti propongo una risorsa che parla della necessità di adottare un atteggiamento positivo verso la tecnologia in generale, e l’IA in particolare.
È il “Manifesto del* tecno-ottimista” (la traduzione è mia):
Ci stanno mentendo.
Ci dicono la tecnologia si prende il nostro lavoro, si mangia i nostri salari, aumenta l’ineguaglianza, minaccia la nostra salute, rovina l’ambiente, danneggia la società, corrompe i nostri figli, indebolisce la nostra umanità, mette a repentaglio il nostro futuro, ed è costantemente sul punto di rovinare ogni cosa.
Ci dicono che la tecnologia merita la nostra rabbia, la nostra amarezza, il nostro rancore.
Ci dicono che dobbiamo essere pessimisti.
Il mito di Prometeo, che di volta in volta si è reincarnato in Frankenstein, Oppenheimer e Terminator, tormenta i nostri sonni e popola i nostri incubi.
Ci dicono di reclamare il nostro diritto di nascita: la nostra intelligenza, il nostro controllo sulla Natura, la nostra capacità di costruire un mondo migliore.
Ci dicono che dovremmo disperarci di fronte alla prospettiva del futuro.
[…]
Crediamo che la tecnologia sia una leva per sollevare il mondo: il modo per fare di più con meno risorse.
[…]
Crediamo che la migliore definizione di intelligenza artificiale sia: “un attrezzo universale per risolvere i nostri problemi”. E di problemi da risolvere ne abbiamo tanti.
[…]
Crediamo che l’umanità abbia, abbia avuto e avrà sempre il controllo della tecnologia, anziché esserne controllata. Adottare una mentalità vittimistica è una maledizione in ogni ambito dell’esistenza, incluso il nostro rapporto con la tecnologia: non serve a nulla, se non a sminuirci. Non siamo vittime: siamo conquistatori, siamo conquistatrici.
Crediamo nelle parole di David Deutsch: “L’ottimismo è nostro dovere. Perché il futuro è aperto, non predeterminato, e quindi non possiamo limitarci ad accettarlo: ognuno è responsabile di quello che il futuro porterà con sé. Ecco perché è nostro dovere combattere per un mondo migliore.”
Lo dobbiamo al passato, e al futuro.
È il momento di essere tecno-ottimisti.
È il momento di costruire.
Non sono necessariamente d’accordo con tutte le affermazioni di questo manifesto; ci sarebbe tanto da dire, anche criticamente, ad esempio sull’idea di crescita come imperativo categorico (“We believe everything good is downstream of growth”), ma evito deliberatamente di farlo.
Mi piace invece l’idea di proporti una prospettiva opposta, radicalmente e forse anche un po’ fanaticamente (!), a quella che ormai da mesi vedo espressa ovunque si raduni chi lavora nel nostro settore, e in generale chi svolge una professione creativa (e non solo!). E parlo, naturalmente, sia di luoghi virtuali che reali.
Non so se sia un problema di bolla, e se in altri contesti la normalità sia… il tecno-ottimismo. Forse sì.
Ma questo punto di vista completamente diverso mi fa l’effetto di una boccata d’aria fresca; a volte, cambiare prospettiva fa bene a prescindere. Tu cosa ne pensi?
La formazione 📖
Poco tempo fa ho iniziato a frequentare un corso dedicato alla Data Science, e devo confessarti che… l’ho abbandonato subito.
L’argomento era favolosamente interessante e affascinante in teoria, ma in pratica mi sono resa conto che mi mancavano troppe basi, diciamo pure tutte, per seguire il corso; data la mia formazione (ehm) molto “classica”, e anche il fatto che, quando si parla di numeri e di formule, quello che in teoria sarebbe un QI anche dignitoso cala immediatamente di 125 punti, e mi trasformo nell’equivalente di un opossum non particolarmente sveglio.
Ma siccome credo fortemente nel potere dell’andare oltre la propria zona di comfort, o almeno provarci, voglio ritentare con un corso su Python, altrimenti detto “il linguaggio per fare le magie con i file” 🪄
Se anche tu hai voglia di buttarti, ti ricordo:
i miei corsi sulla tecnologia per la traduzione in collaborazione con STL Formazione, in particolare quelli relativi ai CAT 🐱
i miei corsi uno a uno: per capire se sono l’insegnante che fa per te leggi i commenti di chi ne ha già frequentato uno; oppure scrivimi, rispondendo a questo messaggio, commentando direttamente su Substack, tramite LinkedIn o via email 📧
E se ancora non lo conosci, c’è anche il mio podcast, “Tecnologia per chi traduce” 🙉.
Leggo 📖 guardo 📺 ascolto 🎧
Qualche consiglio di lettura,1 visione e ascolto, per rinfrancar lo spirito tra un manifesto e l’altro 😌
Leggo: “Chain Gang All Stars” di Nana Kwame Adjei-Brenyah
Romanzo non ancora tradotto in Italia, da quel che ho potuto capire, che racconta di un futuro distopico (ma affiancato da statistiche molto reali) in cui le persone accusate di crimini violenti possono scegliere di uscire di prigione partecipando a un reality: si sfidano all’ultimo sangue, ma con la prospettiva di essere liberate dopo un certo numero di vittorie. Vale la pena, anche se forse certe scelte del libro non mi hanno convinta del tutto.
Guardo: Scrubs (lo trovi su Disney+)
In questo caso ri-guardo. C’è poco da dire: un capolavoro, già perfetto e compiuto fin dall’episodio pilota. Ma mi raccomando: lascia perdere la versione in italiano.
Ascolto: partendo da un consiglio “di settore”, questa settimana sono stata ospite di “Il tempo di un caffè” per parlare (indovina un po’) di tecnologia per la traduzione. Grazie alle colleghe Pilar, Emma ed Eva per l’intervista.
Cambiando completamente argomento, ti straconsiglio la puntata di Globo dedicata ad Alexei Navalny, mentre non so se sto apprezzando fino in fondo l’ultima creazione di Pablo Trincia, “Sangue loro”, di cui invece leggo ovunque lodi sperticate.
Come sempre, valore di produzione enorme (beh, vorrei anche vedere…), e la storia è molto interessante; ma interi minuti dedicati alla descrizione nei dettagli delle ferite delle vittime di un attentato, o a sentir piangere e singhiozzare una donna che ricorda la madre uccisa quando lei aveva nove anni… per me sono decisamente troppo.
Grazie per avermi letta fin qui. Ci risentiamo dopo Pasqua: a proposito di cambiare prospettiva, giovedì parto e torno finalmente a NYC dopo un’assenza troppo, troppo lunga 🌆
La mia newsletter è gratuita ma su questi libri, se li compri su Amazon, potrei ottenere una commissione.
Grazie per aver citato nella tua newsletter il nostro video podcast. È stato un piacere intervistarti e credo che i tuoi consigli sulle tecnologie per la traduzione possano essere davvero utili a traduttrici e traduttori che ci seguono.